Durante le vacanze natalizie ho letto il romanzo di Murakami "Kafka sulla spiaggia". L'oggetto fondamentale per la struttura del racconto è rappresentato da un quadro, che raffigura su una spiaggia un ragazzo ucciso molti anni prima .Il quadro ha un valore simbolico in quanto espressione di un attimo felice immortalato nel tempo e quindi eterno, ma non solo, possiamo dire che tutta la vicenda ruota intorno al quadro. Esso infatti esercita una forte attrazione sul protagonista Tamura Kafka, coetaneo del soggetto raffigurato, che ha inizialmente intrapreso un viaggio alla ricerca di sè stesso e che, dopo l'incontro con il quadro, cerca di dare una risposta ai suoi dubbi scoprendo in sè verità angoscianti e la realizzazione di una profezia, in un viaggio temporale dentro e fuori il dipinto.
Ora che siamo giunti al termine del nostro viaggio alla scoperta del telemetro, è arrivato il momento di ripercorrere insieme i vari passaggi e le varie tematiche che abbiamo affrontato fino ad ora .Partendo dalla sua etimologia [step 01] e attraverso l'utilizzo di immagini [step 02] ho introdotto questo strumento, scoprendo che è uno strumento topografico [step 04], ossia uno strumento per misurare le distanze, inventato alla fine del 1800 da Bradley A.Fiske [step 09]. Venne sviluppato inizialmente per un utilizzo in ambito militare soprattutto nei due conflitti mondiali, come è chiaro dalla frequenza delle citazioni del telemetro in quegli anni [step 24], venendo utilizzato sia dalla marina sulle navi, sia dalla fanteria a terra, ma a partire dalla seconda è stato soppiantato da strumenti più moderni e precisi come i radar Ho stilato un glossario [step 03] dello strumento e messo in evidenza il suo funzionamento, che si basa sui principi fisici descritti dall'ottica [
Composto di 100 parti di sabbia purificata; 60 di piombo rosso; 30 di potassa purificata, al che si aggiunge un po' d'ossido nero di manganese e talvolta un po' di nitro e d'arsenico ... Così descriveva la composizione classica del vetro Flint Apollinaire Bouchardat nel suo " Nouveau Formulaire Magistral ". Questo vetro, conosciuto anche semplicemente come cristallo, è quello più largamente utilizzato negli strumenti ottici a causa dell'alto indice di rifrazione. Questa parte tratta del vetro e delle sue caratteristiche da un punto di vista fisico-chimico. In questa parte limiteremo il nostro studio ai vetri di ossido . Composizione Chimica del Vetro La struttura cristallina del silicio ha la forma di un tetraedro, al cui centro vi è un atomo di silicio, collegato simmetricamente ai quattro vertici di atomi di ossigeno: la formula chimica è quindi SiO4 ed ha una carica negativa. I l vetro è un materiale amorfo, cioè non cristallino. Di co
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